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6 regole basilari per foto migliori

Nel nostro precedente articolo, abbiamo avuto modo di capire come funziona una macchina fotografica e quali sono i principali elementi di una moderna macchina digitale. Ora che abbiamo capito il funzionamento meccanico e i principi basilari per cui la macchina è in grado di catturare la luce congelando l'istante, quali sono gli elementi che fanno di una foto una buona foto? E' il soggetto straordinario? E' una costosissima attrezzatura? In realtà la cosa è ben più complessa... basti pensare che è possibile scattare una foto davvero mediocre con macchine professionali di alto livello e allo stesso tempo realizzare scatti mozzafiato con macchine entry-level e ci sono immagini che hanno fatto la storia della fotografia immortalando elementi comunissimi come ortaggi o conchiglie. Quindi...cosa ci vuole per creare una buona fotografia?

Come tutte le forme d'arte, anche la fotografia risente del complesso mondo della soggettività umana e quindi una medesima immagine potrà essere considerata un'opera d'arte come il suo esatto contrario. Quindi, partendo dal presupposto che è molto difficile creare qualcosa che unanimemente venga riconosciuta come un'opera straordinaria, va anche detto che esistono delle regole generali che possono aiutare i fotografi a destreggiarsi nel complesso mondo della produzione di immagini.

Vediamo alcune delle più significative.

COMPOSIZIONE

Si parla di composizione quando decidiamo come costruire l'inquadratura: dove vogliamo che l'occhio dello spettatore venga direzionato, quali saranno gli elementi principali e quali invece saranno in secondo piano. La posizione di questi vari elementi comporranno, appunto, l'inquadratura restituendo una sensazione visiva diversa, a seconda del rapporto con l'ambiente e quindi con lo spettatore.

Ad esempio se il soggetto della nostra immagine, sia esso animato o inanimato, è posizionato nel centro dell'inquadratura, enfatizzerà la simmetria, l'armonia e la calma, mentre spostandolo lateralmente secondo la regola dei terzi, aiuterà a creare dinamicità all'intera composizione, e vi permetterà di guidare lo sguardo dell'osservatore verso il punto di maggior interesse della foto (potete leggere qui un maggior approfondimento sulle regole della composizione).

ESPOSIZIONE

Un altro elemento che contribuisce a creare il mood dell'immagine è sicuramente la quantità di luce presente nella nostra inquadratura, o meglio, la quantità che noi decidiamo che venga usata. Parliamo quindi di esposizione, quando definiamo questa quantità di luce che possiamo regolare, ad esempio, aprendo o chiudendo il diaframma, usando come riferimento l'esposimetro presente nella nostra macchina per capire se stiamo sottoesponendo (quindi scurendo l'immagine) o sovraesponendo (schiarendo eccessivamente). Se è vero che si parla spesso di esposizione corretta quando esiste un bilanciamento armonico di luci e ombre, è anche vero che l'utilizzo di questi due elementi a contrasto può rappresentare una soluzione davvero creativa in più di un'occasione. Basti pensare ai ritratti High Key o Low Key o all'utilizzo sapiente della luce per mettere in risalto un elemento in primo piano nascondendo tutto il contesto che lo circonda.

LUCE

Parlando di esposizione non possiamo non parlare di luce, ovviamente. Il termine stesso fotografia deriva dal greco che significa proprio scrivere con la luce, e quindi, capire e conoscere la luce è uno degli elementi fondamentali per costruire un'immagine d'impatto.

La prima cosa da tenere a mente è che quando si usa il termine luce, si indica un sistema complessissimo di svariate fonti luminose, che non solo si comportano in modo diverso, ma hanno anche colori diversi.

Una delle prima cose da tenere presente è la direzione della luce e come questa colpisce il soggetto. Ad esempio, una luce frontale all'elemento che stiamo fotografando permetterà di avere un'esposizione uniforme, ma spesso può appiattire completamente ciò che stiamo fotografando, rendendo l'inquadratura noiosa se non addirittura brutta (basti pensare a cosa succede fotografando spesso con il flash frontale). Sicuramente una luce laterale crea movimento e dinamicità grazie al contrasto che si verrà a creare tra luce e ombre conferendo un mood più accattivante, ma bisogna far attenzione, soprattutto quando si fotografano volti in primo piano, all'esasperazione che si ottiene di alcuni dettagli. Ciò significa che usando una luce laterale, se non addirittura radente, verranno messe in risalto tutte le imperfezioni della pelle come rughe, nei, piccoli brufoli, cicatrici ecc. Questo può sicuramente rappresentare un elemento volutamente ricercato quando si vogliono intenzionalmente mettere in risalto determinati dettagli, ma in altri casi va utilizzato con la dovuta attenzione.

La posizione in controluce è forse quella più complessa da utilizzare ma in grado di creare forme e silhouette davvero creative e intriganti.

Anche la luce solare avrà effetti diversi sui nostri soggetti. La medesima scena fotografata in una giornata di sole avrà un impatto visivo ed emotivo completamente diverso da quella fotografata alla stessa ora ma di un giorno nuvoloso: nel primo caso si avranno ombre nette e scure contro zone di forte luce, mentre nel secondo caso, le ombre saranno estremamente mitigate se non del tutto assenti e l'illuminazione risulterà particolarmente morbida. In nessuno di questi casi si può parlare di modo giusto o sbagliato di fotografare, perchè quello che conta è l'emozione che vogliamo trasmettere e la storia che vogliamo raccontare.

Per quanto riguarda la dominante cromatica della luce, essa può essere quella della fonte luminosa che stiamo utilizzando, sia essa la luce solare di mezzogiorno o del tramonto, di un flash, o di un neon che viene tarata al momento dello scatto mediante il bilanciamento del bianco, o volutamente colorata e alterata con appositi filtri o modificata in postproduzione.

MESSA A FUOCO

Anche la messa a fuoco diventa un elemento creativo nelle realizzazione di una fotografia. Vi sarà sicuramente capitato di osservare immagini in cui il soggetto dell'inquadratura è molto vicino, completamente nitido, mentre il contesto che lo circonda è completamente sfocato, o al contrario, immagini che rappresentano paesaggi in cui ogni dettaglio, dal più vicino al più lontano, sono perfettamente nitidi.

Sono due modi completamente diversi di concepire un'inquadratura, perchè sono due modi differenti di raccontare qualcosa. L'utilizzo della messa a fuoco, sia essa manuale o automatica, rappresenta quindi una tecnica per portare lo spettatore a concentrarsi su un determinato elemento della nostra inquadratura. Sicuramente anche il soggetto ci aiuta a capire che tipologia di profondità di campo (quindi capacità di sfocare o rendere nitido il contesto) servirà. Se dobbiamo fotografare un oggetto inserito in un contesto, nel momento in cui tutti gli elementi dell'inquadratura sono a fuoco, come faccio a spiegare all'osservatore dove guardare? Se ogni elemento è nitido allo stesso modo, tutti risulteranno ugualmente degni di nota e quindi l'immagine sarà caotica e quindi inutile dal punto di vista narrativo. Se il medesimo soggetto viene fotografato perfettamente nitido in un contesto in cui lo sfondo viene sfocato, l'attenzione di chi osserva cadrà necessariamente sull'elemento più a fuoco.

Per lo stesso concetto, se sto realizzando fotografia paesaggistica, voglio che ogni dettaglio della mia scena sia nitido per permettere allo spettatore di godere della bellezza di ogni elemento dell'inquadratura.

TEMPI DI SCATTO

Scattare una foto vi conferisce l'incredibile capacità di fermare il tempo, e la velocità con cui questo tempo viene congelato può rappresentare il confine tra un'immagine insignificante e una incredibile.

Come accennato nel nostro articolo sulle lunghe esposizioni, erroneamente si pensa che lo scatto debba essere per forza il più veloce possibile in modo da bloccare il movimento congelandolo. Anche questa affermazione non è corretta nel senso che esiste un tempo giusto o sbagliato a seconda di quello che vogliamo ottenere. Se stiamo fotografando un match sportivo, in cui gli atleti si muovono velocemente, sarà necessario scattare con tempi brevissimi per cogliere la bellezza del movimento del corpo durante l'esercizio fisico evitando fastidiosi effetti di mosso o sfocato. Se invece vogliamo creare quelle affascinanti scie luminose create dalle auto in movimento sulle strade di notte, o immortalare le acque setose di un fiume o una cascata, o cercare volutamente il movimento nel corpo di una ballerina, allora dovremmo usare tempi più lunghi per permettere alla macchina di trasformare il movimento in uno splendido elemento artistico.

ISPIRAZIONE

Concludiamo con quello che oramai è diventato un leitmotiv dei nostri articoli. Un foto può essere scattata correttamente sotto tutti i punti di vista, composizione, esposizione, luce e tempi di scatto, ed essere comunque noiosa. Ricordatevi che la macchina fotografica rimane uno strumento in grado di far vedere agli altri il modo in cui vedete il mondo e l'ispirazione rimane, forse, il più importante degli elementi segnalati fin d'ora... una buona idea, anche se realizzata in maniera non del tutto impeccabile dal punto di vista tecnico, rimane comunque una buona idea. Ricordatevi che alcune delle fotografie più celebri, sono state realizzate proprio contravvenendo a molte delle regole imposte, proprio perchè la forza racchiusa nell'ispirazione di chi le ha realizzate era talmente potente da arrivare diritta al cuore dell'osservatore.

Osservate, osservate e continuate ad osservare...siate curiosi, istintivi e creativi e non smettete mai di sperimentare. Questo vi permetterà di padroneggiare le regole per poterle infrangere a vostro piacimento.

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