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Bilanciamento colore migliore con il sistema Kelvin - parte 2

Nella prima parte di questa serie abbiamo visto come realizzare un bilanciamento del bianco perfetto attraverso la comprensione del sistema Kelvin, cosa sono, chi li ha inventati e infine abbiamo capito il utilizzo, in questa seconda puntata capiremo quanto spiegato nel primo video attraverso lo sguardo della fotocamera e non affidandoci soltanto alla nostra vista.

 

La temperatura colore va da caldo a freddo sulla Scala Kelvin e potrebbe rapidamente diventare un argomento di confusione, perché chiamiamo blu un colore freddo, quando in verità è associato a una luce con una temperatura colore alta. E viceversa perché chiamiamo il rosso un colore caldo, quando in realtà è associato a una luce con temperatura Kelvin più fredda

Questa confusione è riconducibile alla storia. Nel 18° secolo, i pittori si riferivano a rossi, gialli e marroni come colori "caldi" perché erano associati a cose "calde", come pomeriggi estivi, caminetti e tramonti. Si riferivano, invece al blu, al verde, al viola e alla maggior parte dei grigi come colori "freddi" (anche se poi anche i grigi hanno variazioni di colore calde o fredde), perché associati a cieli nuvolosi, paesaggi cupi e stanze scure e imbronciate.

Dal momento in cui la nostra macchina fotografica non ha la stessa capacità di adattamento cromatico che abbiamo noi, dobbiamo cercare di capire come funziona.

La fotocamera sa che un certo grado Kelvin avrà una certa dominante di colore, sia esso rosso o blu, pertanto andrà ad aggiungere la stessa quantità di colore complementare per cercare di creare un'immagine neutra e bilanciata, per rendere i bianchi più bianchi possibile. Per fare un esempio, sappiamo che il tungsteno è 3200 gradi K ed ha una tonalità molto arancione, pertanto la fotocamera andrà ad aggiungere del blu per bilanciarlo. Se invece scattassimo  all’ombra, con il sole fuori, sappiamo già che il sole è molto caldo, che è blu, quindi la fotocamera andrà ad aggiungere rosso, arancione o giallo) per bilanciare i colori. Pertanto quando andiamo a configurare manualmente  le impostazioni Kelvin, noteremo come i numeri più bassi aggiungono blu alle foto, e dunque le “raffreddano”, mentre le impostazioni con un numeri più alti aggiungono più rosso/giallo alle immagini, "riscaldandole". E questo accade la sessa cosa all’interno del nostro sviluppatore raw che sia Capture One, Camera Raw o Lightroom per fare alcuni esempi e questo è un ulteriore motivo per cui molti confondono il funzionamento della scala Kelvin.

 

Parliamo adesso del fluorescente, perché è verde?

Sarà capitato molte volte anche a voi vedere un’ immagine verde e pensare che in verità a occhio sembrava bianca.

Fino ad ora abbiamo parlato di temperature calde e Fredde e mai del verde, questo perché le luci fluorescenti non ottengono la loro tonalità riscaldando un corpo nero, come tutte le altre fonti di luce che ho citato, ma usano invece dei gas e fosfori. Infatti il passaggio della corrente all’interno di essi, sollecita il gas nobile all'interno della lampadina il quale si riscalda generando luce .

Ora ti domanderai, ma perché dovrei preoccuparmi se scatto utilizzando il bilanciamento del bianco automatico?

Ok, questo può essere utile se stai facendo riprese casuali, dove scatti solo poche foto in molti ambienti diversi.

Invece il bilanciamento del bianco automatico risulta terribile se stai cercando di ottenere lo stesso colore su molte foto simili, su una serie come potrebbe essere un catalogo di abbigliamento oppure una serie di foto per un sito web. In aggiunta, solitamente tende a raffreddare troppo i toni e fa sembrare tutto più freddo, ma questa non è proprio una regola. Oppure, peggio ancora, quando ci sono fonti di illuminazione mista o troppi colori nella scena la fotocamera 9 volte su 10 ne esce ingannata dalla situazione, sbagliando le sue misurazioni, un po’ come quando vengono utilizzate le gelatine colorate.

Pertanto per ovviare a queste problematiche o per risparmiare tempo nella post produzione, è consigliabile utilizzare la regolazione manuale del bilanciamento del bianco. Oppure adottare una delle tecniche più coerenti ed efficaci, che trovi nella terza parte di questa serie di video sul bilanciamento del bianco.

Le temperature di colore predefinite della fotocamera sono sicuramente un ottimo punto di partenza. Il problema si presenta quando in una situazione nessuna delle impostazioni a disposizione conferisce l’aspetto che stiamo cercando. Nel video troverai a riguardo esempi per capire come comportarsi in queste situazioni.

 

Adesso mi dirai, beh, alla fine non mi tange il fatto di passare più tempo sulla post per cui scatto in Raw senza preoccuparmi del bilanciamento e poi me la vedo dopo.

Oook, sì questo si può fare. Tuttavia ci sono alcune cose da tenere in considerazione. La prima è che ottenere già in fase di scatto belle immagini sicuramente è un grande vantaggio per la qualità finale dello scatto. La seconda la scelta del bilanciamento del bianco può influire sull’ esposizione. Nel video troverai alcuni esempi dimostrativi a riguardo.

Questo non è abbastanza per influenzarti da impostare la temperatura colore in fase di scatto? Fidati di me, la qualità del tuo lavoro ne gioverà, infatti scattare in Raw non dovrebbe essere un salvagente che ti salva quando scatti foto in modo non corretto, ma il file RAW dovrebbe essere uno strumento attraverso il quale puoi scattare ottime foto e migliorarle ulteriormente in Photoshop o Lightroom. Infatti partendo già da una base ottima, potrai solo rendere il file ancora migliore, invece di preoccuparsi di risolvere le problematiche dovute ad una fase di scatto non ponderata.

Grazie per aver fatto questo viaggio insieme a me nel mondo della temperatura colore,  se hai pensato ad altri metodi creativi su come utilizzare la temperatura colore o puoi hai argomenti che ti stanno a cuore e vorresti che trattassi, fammelo sapere nei commenti.

A presto.

 

Azzurra Piccardi

 

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