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Cos'è la trama in fotografia

Eccoci ritornati dopo un agosto a dir poco bollente, pronti con il nostro carico di nuovi articoli e interessanti novità.

Nei nostri ultimi articoli, abbiamo affrontato diversi argomenti relativi ad altrettante tecniche in grado di aiutarci ad ottenere risultati sempre migliori e oggi vorremmo affrontare con voi il tema particolare della “texture”, cioè la consistenza della superficie di quello che andremo a fotografare per capire come anche un elemento di questo tipo può conferire un effetto straordinario alle nostre immagini.

L'aspetto delle superfici, quella che in inglese si definisce appunto texture, e che noi potremmo definire come trama, può rappresentare un elemento davvero creativo, soprattutto ora, nell'era digitale, dove le alte risoluzioni delle immagini possono proprio esaltare l'aspetto delle ombre, delle linee di luce presenti nelle trame.

Uno degli aspetti interessanti della rappresentazione della texture, risiede nella sottile relazione che esiste tra l'esperienza visiva e quella tattile. Ciò significa che l'essere umano, memorizza attraverso il tatto e lega indissolubilmente quella sensazione ad un determinato oggetto e anche uno stato d'animo. Riprodurre quindi visivamente una determinata consistenza superficiale, attiva immediatamente nello spettatore qualcosa di vissuto e che si tratti di una superficie liscia come la seta o ruvida come la carta vetrata, si crea subito una connessione con il soggetto rappresentato.

Questa esperienza tattile e visiva è profondamente radicata nell'essere umano tanto che siamo naturalmente portati a notare subito le alterazioni di superfici che siamo abituati a vedere e toccare. Può sembrare un esempio banale, ma una delle prime cose che siamo abituati a notare, in tema di “consistenza” alterata nell'ambito fotografico è la pelle del viso che spesso viene così pesantemente ritoccata da sembrare plastica... dimostrazione che la consistenza conta! Quando il cervello è abituato a riconoscere una superficie attraverso la sua trama, come appunto la pelle nella vita reale, un'alterazione eccessiva crea subito una sensazione di distrazione e a volte di disagio.

E' facile intuire quindi, che mostrando trame riconoscibili, sarà più facile per lo spettatore accedere alle immagini in maniera semplice ed efficace, ma allo stesso tempo trasformare le consistenza della texture può innescare sensazioni contrastanti e quindi diventare comunque un modo creativo per rappresentare qualcosa...sta tutto in quello che voi volete trasmettere attraverso il vostro lavoro.

Tutto questo complesso sistema è poi ulteriormente accentuato dalle risoluzioni molto alte delle macchine digitali e con l'ossessione che molti hanno di ingrandire a dismisura le immagini che vedono (un banale esempio lo si può costantemente vedere quando arrivano le immagini sul cellulare e l'immediata reazione che è quella di ingrandire e ingrandire per guardare ogni minimo dettaglio) e la mancata consistenza della texture (in eccesso o difetto) innesca immediatamente nello spettatore l'idea di un errore nell'immagine che sta osservando. Ma la qualità e la quantità della trama non vale nello stesso modo per tutti i soggetti fotografati.

 

1.RITRATTI

Nel ritratto esistono due tipi di approccio che si legano in maniera indissolubile al concetto del bello, con l'ideale estetico del momento e con le mode legate sopratutto all'industria della cosmetica che inonda costantemente il mercato di immagini condizionando spesso il gusto del momento.

Si sono spesso visti ritratti fortemente modificati, soprattutto in fase di post produzione, per l'assidua ricerca di una pelle dalla consistenza perfetta, con il rischio però di scadere nell'eccesso di modificazione, rischiando di innescare, nello spettatore un senso di fastidio in quanto, la nostra esperienza quotidiana ci insegna che chiaramente quella “consistenza” non è reale. Va comunque sottolineato che, soprattutto negli ultimi anni, la tendenza si è spostata verso una resa più naturale, e un ritocco più moderato, per andare anche incontro alle esigenze di mercato.

Dall'altro lato, invece, sopratutto quando si parla di fotografia artistica e in bianco e nero, c'è una ricerca totalmente opposta che è quella di enfatizzare la trama della pelle alla ricerca di quei segni, come rughe o imperfezioni che creano innegabilmente carattere al viso fotografato. Anche in questo caso, però, si rischia di eccedere nell'effetto opposto a quello di cui abbiamo appena parlato. Che si tratti quindi di un ritratto beauty o un ritratto artistico, la parola d'ordine è: moderazione.

 

2. PAESAGGIO

Anche nella fotografia di paesaggio la trama può intervenire in maniera migliorativa o peggiorativa a seconda di come viene utilizzata e a seconda del soggetto rappresentato. Se ad esempio fotografiamo un bosco, in cui sono presenti molti elementi, l'amplificazione della texture può portare ad un sovraccarico visivo e quindi far perdere completamente l'orientamento dello spettatore. Al contrario, in un'ampia distesa d'erba, in un cielo trapuntato di nuvole o su una superficie rocciosa, l'utilizzo sapiente della texture, può aiutare a creare fotogrammi dal grande impatto visivo.

3. MACRO

Probabilmente la macro è uno dei campi fotografici in cui la consistenza della trama, la fa da padrona. Ingrandendo piccoli oggetti, ma ancor di più insetti, fiori, conchiglie o addirittura superfici con vernici scrostate, si possono scoprire interi mondi creati dal sovrapporsi di strati, colori e materiali in grado di rappresentare mondi nascosti. Non siamo abituati a vedere così in grande, quindi la fotografia macro, ci racconta storie di cose che non conosciamo o che abbiamo trascurato, trasformando piccole cose apparentemente insignificanti in elementi dal potere visivo davvero impressionante.

4. USO DELL'ILLUMINAZIONE

La trama delle superfici diventa decisamente più accentuata con l'utilizzo sapiente delle luci e delle ombre che ne esaltano le caratteristiche peculiari. Se ad esempio fotografate con la luce del tramonto, le ombre saranno lunghe amplificando la texture. Un esempio potrebbe essere quello di fotografare un muro scrostato che con la luce del tramonto trasforma le sue irregolarità in una vera opera d'arte. Un altro esempio potrebbe essere quello della buccia irregolare di un frutto, come un'arancia o un ananas da fotografare in maniera molto ravvicinata e con l'usa di una luce radente che possa naturalmente esaltare le asperità della superficie, trasformando un semplice frutto in qualcosa di davvero originale.

 

5. POST PRODUZIONE

Come abbiamo accennato prima sulla questione pelle umana, l'utilizzo sapiente delle regolazioni in post produzione può aiutare a migliorare gli scatti esaltando le caratteristiche naturali di ciò che abbiamo fotografato. Ricordiamoci sempre di lavorare con la giusta moderazione, ma una piccola “spinta” utilizzando i comandi Texture, Chiarezza e Dettaglio il Lightroom o Capture One, è assolutamente consentita.

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