📸📸 Nuovo video corso disponibile! ILLUMIINARE LA BELLEZZA - Illuminazione da studio per fotografia beauty - scopri il prezzo in promo lancio, clicca qui! 📸📸

Modellare efficacemente la luce in studio

Fotografia, o meglio, foto-grafia cioè “scrivere con la luce”. Quale concetto migliore per rendersi effettivamente conto dell'importanza della luce quando fotografiamo. E se parliamo di luce, la medesima importanza va data alla sua assenza, cioè all'ombra. Il gioco che si innesca tra luce e ombra è quello che conferisce alle nostre immagini non solo tridimensionalità, ma permette di trasmettere un'infinita varietà di emozioni e suggestioni.

E' facile quindi capire che imparare a controllare la luce è una delle capacità fondamentali del fotografo permettendogli, a tutti gli effetti, di “dipingere” il proprio soggetto per ottenere un determinato risultato.

Tale regola appare maggiormente efficace soprattutto quando parliamo di fotografia di ritratto o di beauty e in generale quando parliamo di fotografia realizzata in studio, quando cioè, il fotografo ha una piena padronanza della diffusione della luce, bypassando completamente quella naturale, più difficilmente controllabile.

L'utilizzo della luce e delle ombre, soprattutto nella fotografia di ritratto, risponde esattamente alle medesime regole della pittura o del disegno: assecondando l'idea che si forma nella mente dell'artista, egli cercherà di dare più o meno pathos al suo soggetto giocando con le zone di luce e ombra dando più o meno tridimensionalità alla figura.

La medesima cosa succede in fotografia, e lavorando in studio con gli appropriati strumenti, il fotografo sarà in grado di catturare il giusto bilanciamento tra luce e ombra per avere effetti diversi e che permettano, a seconda della tipologia di scatto, di enfatizzare solo il soggetto in primo piano, oppure di contestualizzarlo, dando rilievo anche al contesto che lo circonda.

 

METODI PER MODELLARE LA LUCE

Quando parliamo di modellazione della luce, dobbiamo innanzi tutto pensare a quale sarà il risultato finale del nostro scatto. La luce è uno strumento potente in grado di definire singolarmente uno spazio limitato oppure di diffondersi morbidamente. Parliamo quindi di LUCE DURA, quando il fascio luminoso sarà direzionato in modo da produrre ombre decise, nette e contrasti elevati (in questo caso la fonte luminosa è piccola rispetto al soggetto e lo colpisce violentemente creando ombre dure), mentre per LUCE MORBIDA, si intende una luce avvolgente, con ombre sfumate o inesistenti e contrasti limitati (in questo caso la fonte luminosa è molto ampia e cade dolcemente sul soggetto avvolgendolo).

Per avere un'idea precisa del concetto appena esposto, basti pensare al medesimo soggetto illuminato in una giornata limpida in pieno sole (il soggetto produrrà un'ombra ben definita) o in una giornata nuvolosa (il soggetto produrrà un'ombra morbida o addirittura non c'è produzione di ombra).

In questo esempio possiamo ammirare la Fontana di Trevi dalla stessa angolazione ma in condizioni di luce completamente diverse: a sinistra in pieno sole e a destra in una giornata nuvolosa

Per ottenere tali effetti in studio, è possibile direzionare la fonte luminosa (generalmente il nostro flash) direttamente sul soggetto (producendo quindi un forte contrasto) oppure “trasformando” l'uscita del fascio luminoso, mediante appositi modificatori che non faranno altro che aumentare la superficie luminosa per ottenere quell'effetto avvolgente di cui parlavamo prima.

Tali modificatori, generalmente definiti Softbox (o in alcuni casi, sono sostituiti da grandi ombrelli diffusori), esistono in dimensioni molto diverse tra loro,a seconda del risultato che si vuole ottenere, ma che sono comunque accomunati dallo scopo di diffondere morbidamente la luce.

 

SCHEMI DI LUCE: I 5 PRINCIPALI PER LA FOTOGRAFIA DI RITRATTO

Una volta definita la differenza tra luce dura e luce morbida, bisogna definire che anche l'angolo di incidenza della luce avrà la sua fondamentale importanza per la resa della tridimensionalità del nostro soggetto. Di seguito vi mostriamo i 5 schemi luce più utilizzati per la fotografia di ritratto in studio.

 

LUCE LATERALE:

E' uno degli schemi più semplici ed è realizzabile posizionando la fonte luminosa lateralmente al nostro soggetto (indifferentemente destra o sinistra). Il risultato sarà quello di restituire un'ombra piuttosto vistosa sulla parte opposta del soggetto illuminato, sfinando in questo modo il volto.

Per ammorbidire l'ombra vistosa, è possibile posizionare sul lato opposto della fonte luminosa, un pannello in polistirolo bianco sul quale rimbalzerà la luce ammorbidendo la zona d'ombra.

LUCE REMBRANDT

Vi ricordate quando dicevamo che le regole dell'utilizzo della luce in fotografia rispondono alle medesime regole pittoriche? Bene, in questo caso, il nome di questo schema, prende addirittura il nome da uno dei più grandi pittori ritrattisti del XVII secolo, REMBRANDT HARMENSZOON VAN RIJN che era solito usare questo tipo di illuminazione nei sui ritratti.

In questo caso, la luce viene posizionata non lateralmente, ma a 45° rispetto al soggetto e con un'inclinazione dall'alto sempre di 45°, quasi come se la luce provenisse da un'alta finestra sul muro (che era quella che ispirò Rembrandt nel suo studio). Il risultato sarà quello di un'illuminazione omogenea su metà volto, mentre sulla parte opposta si formerà il caratteristico triangolo di luce sotto l'occhio.

 

 

SCHEMA A FARFALLA

In questo caso lo schema è particolarmente adatto per volti magri con zigomi pronunciati. In questo caso, lo schema prende tale nome, perchè si viene a creare una particolare ombra sotto il naso che assomiglia, appunto, alle ali di una farfalla (ricordatevi che per essere efficace, l'ombra non deve mai arrivare a toccare il labbro superiore...). La fonte luminosa verrà posizionata frontalmente al soggetto, ma in una posiziona abbastanza alta. La forma dell'ombra sotto il naso dipenderà dalla distanza della luce dal soggetto, dalla sua inclinazione e altezza

 

LUCE PIENA

Molto utilizzato soprattuto nelle foto pubblicitarie o beauty, tale schema permette di illuminare il volto del soggetto nella sua totalità, eliminando ombre e ammorbidendo sensibilmente i difetti. Per realizzare tale schema, sono necessari due punti luce posti a 45° circa davanti al soggetto

 

SCHEMA A FESSURA

Molto utilizzato nell'ambito cinematografico, tale schema è particolarmente adatto per creare forte drammaticità sul soggetto. Si tratta, come dice il nome dello schema, di far passare la luce attraverso una fessura simulata utilizzando uno o più pannelli posizionati in modo da far passare un determinato quantitativo di luce producendo effetti molto suggestivi. La dimensione della fessura e l'angolo di incidenza della luce daranno più o meno impatto emotivo al soggetto sulla base di quello che volete realizzare.

Nello schema della foto possiamo vedere un esempio di realizzazione di una fessura con due pannelli.

 

 

 

Questi sono solo alcuni degli schemi luce che si possono realizzare in studio. Ne esistono molti altri e una volta capito il comportamento della luce e come controllarlo, non esiste limite alla vostra creatività.

Chiara Camèra

 

Vuoi migliorare le tue fotografie?

Iscriviti a: PHOTOSHOP MASTERED - FLUSSO DI LAVORO DI ALTO LIVELLO PER IMMAGINI BEAUTY E MODA -

Maggiori informazioni da qui

Close

50% Complete

Rimani aggiornato!

Iscriviti alla nostra newsletter per seguire la nostra formazione gratuita, le novità sui corsi che stiamo lanciando, aggiornamenti e curiosità dall'industria della fotografia.