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Best camera for food photography 2022 - parte 1

Si è spesso orientati a pensare che un corpo macchina, più è costoso e performante e meglio è. Questo è vero solo in parte, perchè, come abbiamo già affrontato in diversi articoli precedenti, non sempre avere una Ferrari ha senso, se vivi in un posto dove puoi andare solo in bicicletta. Questo significa che non sempre un corpo macchina dalle prestazioni eccezionali ci garantirà uno scatto perfetto.

Certo...comprare un corpo macchina non è certo come comprare un paio di scarpe su misura, ma oggi il mercato, offre talmente tante soluzioni che, una volta che si è deciso quale sarà il settore in cui specializzarsi (moda, ritratti, sport, food, ecc), è molto probabile trovare la macchina che faccia a caso nostro calzando a pennello le nostre necessità. E' facile capire che chi realizza foto sportive, avrà necessità completamente differenti da chi invece si specializza sullo still life e anche il range di prezzo sarà ben differente.

Oggi vogliamo parlare un po' delle macchine che, secondo i media specializzati, sono le migliori per chi ha deciso di occuparsi di food photogrphy.

Una delle prime considerazioni da fare in fase di scelta di un corpo macchina ( e questo vale per tutti i settori...non solo per il food), è la dimensione del sensore. Si può optare per una full frame o un sensore ridotto, e il budget a disposizione sarà il fattore determinante per la scelta. Soprattutto se siete alle prime armi, optare per quest'ultima soluzione può rivelarsi una scelta giusta. Questo tipo di sensore è più economico da realizzare per le case produttrici e questo garantisce una vasta possibilità di corpi macchina praticamente per tutte le tasche. L'unica cosa a cui fare attenzione è che questi corpi macchina potrebbero non avere la compatibilità con tutte le ottiche e il risultato può differenziare da quello scattato con una full frame (non in termini di qualità ma di dimensione dell'inquadratura).

Per intenderci, una full frame, corrisponde alla dimensione della vecchia pellicola 35mm, e ha un sensore che misura 24 x 36 mm, mentre i sensori ridotti, come è ovvio capire, hanno una dimensione più piccola e l'aspetto finale di ciò che si inquadra sarà diverso per le due tipologie di macchine. Che cosa comporta questo? Diciamo che la cosa principale che si osserva è che il medesimo obbiettivo, montato sulle due macchine darà una lunghezza focale differente...sulle macchine a sensore ridotto, l'inquadratura sarà come se fosse inquadrata con uno zoom. Questo elemento si definisce fattore di ritaglio e si indica tramite un valore numerico che indica il rapporto tra la diagonale di un sensore tradizionale full frame e quello del sensore più piccolo. Tale valore è indicato per ogni tipologia di macchina di ogni casa produttrice.

Nel pratico cosa significa? Immaginiamo di avere un cavalletto che inquadra una determinata scena, e sul cavalletto è montata una macchina full frame della Canon (fattore di ritaglio 1...questo numero è valido per tutte le full frame di ogni produttore) con un obbiettivo 50 mm, avrò una determinata lunghezza focale sul mio soggetto. Mantenendo inalterata la posizione del cavalletto e utilizzando il medesimo obbiettivo su una APS-C Canon, il cui fattore di ritaglio è 1,6, non avrò più una lunghezza focale di 50 mm ma di 50x1,6, cioè 80 mm, quindi la mia scena sarà più zoommata.

Ora che abbiamo parlato del sensore, rivolgiamoci alla dimensione del file. La maggior parte delle macchine digitali di livello intermedio, sono in grado di produrre file di dimensioni ben al di sopra delle necessità del web, ma nel caso decidiate di passare dal semplice food blog, o dalla pubblicazione social, alla pubblicazione su carta stampata, sarà necessario avere un file che abbia la possibilità di gestire un file che raggiunga almeno la dimensione di un A4. Inoltre, è fondamentale che la macchina sia in grado di scattare in formato RAW (diciamo che questa è oramai una caratteristica presente su tutte le macchine a meno che non si tratti di compattine di basso livello), cosa che consigliamo SEMPRE, perchè questo vi consentirà di avere il massimo controllo dei file durante la post produzione.

Passiamo alla gestione ISO. Facendo foto di food, capiterà di lavorare molto spesso su still life, e in questo caso, avendo la macchina ben salda su un treppiedi o su altro supporto, non avrete la necessità di un macchina che gestica bene il rumore ad alti ISO. La cosa cambia se però dovrete recarvi on-site, facendo foto in ristoranti o magari cantine che possono essere tendenzialmente bui e in questo caso, la gestione del rumore diventa fondamentale. Quindi assicuratevi, in fase di acquisto qual è la qualità massima accettabile agli ISO più alti possibile per quel corpo macchina. Considerate che oggi esistono diversi plug in per aiutarvi a ridurre il rumore, ma non possono comunque salvare un'immagine di scarsa qualità.

Altro elemento da tenere in considerazione sono i punti di messa a fuoco. Soprattutto se avete qualche problemino di vista, spesso sarà necessario affidarsi alla messa a fuoco automatica, e quindi avere una macchina che vi permette di avere un buon numero di punti, questo vi garantirà di avere sempre il fuoco dove lo volete voi.

Fatte tutte queste considerazioni, non ci resta che invitarvi a seguire il nostro prossimo articolo per vedere insieme una lista dei migliori corpi macchina che vengono consigliati proprio per la food photography.

Stay tuned....

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