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Food Photography: inquadratura e composizione

Dopo aver affrontato il tema luci nel nostro precedente articolo, oggi parliamo di composizione e design della nostra immagine di food.

Ora che abbiamo deciso quale luce si adatta meglio alla nostra composizione, una delle decisioni da prendere è cercare di capire quale formato si adatta meglio alla nostra inquadratura: verticale o orizzontale? Qui si potrebbe aprire un lungo dibattito perchè, se è pur vero che esistono delle linee guida relative ad un determinato orientamento in relazione ad un soggetto piuttosto che un altro (vedi il formato verticale per un ritratto o quello orizzontale per i paesaggi) la questione rimane puramente una scelta personale: è solo una questione di gusti.

Uno dei parametri che potrebbe aiutarvi a decidere se scattare in verticale o orizzontale, potrebbe essere, ad esempio, l'utilizzo finale della vostra foto. Se ad esempio scattate per pubblicare su un profilo social, è molto probabile che dovrete scegliere un formato verticale per ottimizzare al meglio la vostra immagine, mentre se dovete creare una slide show per una slider di un sito web, allora è meglio scattare in orizzontale. Insomma...come diciamo sempre la programmazione è la prima e importantissima fase che il fotografo deve fare per ottenere il massimo dal proprio lavoro ottimizzando tempi sia di scatto che di post produzione.

Oltre all'utilizzo finale della vostra immagine, una cosa da tenere SEMPRE presente, in fase di scatto ( e questo vale nel food ma anche in tutti gli altri ambiti della fotografia)è che lo sguardo deve concentrarsi sul soggetto. Un tipico errore che si vede nelle foto amatoriali, riguarda il fatto che la pietanza fotografata è circondata da una miriade di oggetti che non hanno nulla a che vedere con la preparazione come ad esempio barattoli sullo sfondo, una tovaglia troppo ricca di decorazioni, e in generale disordine nell'inquadratura. Il vostro piatto va considerato come un vero e proprio vip, e come tale deve essere trattato... verticale o orizzontale che sia.

Qui possiamo vedere la medesima ciotolina di arachidi inquadrata in verticale e poi in orizzontale.

Come potete vedere l'effetto è molto differente... quindi questo deve farci capire che la scelta dell'inquadratura, oltre dalla tipologia di piatto, dipende molto da quello che vogliamo trasmettere.

Una curiosità: poiché siamo abituati a guardare lo spazio che ci circonda procedendo con lo sguardo da un campo all'altro del campo visivo, le immagini orizzontali tendono ad essere percepite come più tranquillizzanti, naturali e leggermente statiche, ma sono anche più complesse da elaborare per il cervello, quindi la composizione richiede molta più attenzione per ottenere un'immagine equilibrata.

Una volta decisa l'illuminazione e il verso dell'inquadratura, vediamo insieme gli angoli di scatto.

Per quanto riguarda le foto di food, in base alla tipologia di scatto possiamo decidere da che altezza inquadrare il nostro soggetto. Per quanto anche in questo caso la decisione è assolutamente assoggettata la gusto personale, possiamo suddividere le inquadratura in tre macro categorie:

ALTEZZA OCCHI

VOLO D'UCCELLO

INQUADRATURA A 45°

ALTEZZA OCCHI

Fare uno scatto ad altezza occhi, significa posizionare il nostro obiettivo allo stesso livello del soggetto. Questo approccio è ideale per fotografare:

  • bevande

  • panini

  • tramezzini

  • piadine

  • torte e altri dolci a strati

Questa tecnica, consente all'osservatore, uno sguardo all'interno del soggetto, rivelando i vari strati e mettendo in risalto le varie farciture.

Al contrario, tale prospettiva non è adatta per ritrarre pietanze servite in piatti profondi, casseruole o tazze non trasparenti, perchè il recipiente impedirebbe la vista del contenuto.

Tenete presente che con questa tecnica, si potrà osservare solo la parte frontale del soggetto, quindi bisogna concentrarci a far apparire al meglio il lato che sta frontalmente al nostro obiettivo.

VOLO D'UCCELLO

Tale tecnica permette una panoramica del soggetto e dello spazio circostante mettendo in risalto i singoli elementi.

Per effettuare una perfetta foto posizionando la macchina parallelamente alla composizione, sarà necessario o munirsi di un panchetto su cui salire (nel caso in cui stiate lavorando su un tavolo) o creare la composizione ad un livello più basso della vostra altezza. Questo perchè, ogni elemento presente sulla scena dovrà risultare perfettamente a fuoco e avete necessità di guardare attentamente sullo schermo del telefono quello che state riprendendo.

In questo caso le luci sono un po' problematiche e si consiglia, per questo tipo di scatto, di usare una luce molto morbida e uniforme che vi permetterà di annullare o quasi i contrasti di luce e ombra.

Con questa tecnica, si possono fotografare tutti quegli elementi piatti o con poco spessore, come biscotti, pizze, crostate ma anche teglie di pasta al forno o verdure...tutto quello che presenta una composizione articolata e che possa essere assimilata ad una tela pittorica.

SCATTO A 45°

Questa è l'angolazione con cui, naturalmente, vediamo un piatto quando ci sediamo a tavola. E' il perfetto compromesso ed è estremamente adatto a tutte quelle pietanze che non sono né piatte, né altamente voluminose e a cui vogliamo dare la giusta profondità e tridimensionalità. Quando fotografiamo in questa posizione, oltre al piatto in primo piano, verranno catturati anche elementi dello sfondo, quindi bisogna fare attenzione che gli elementi presenti nell'inquadratura siano coerenti fra di loro e che non ci sia troppa confusione che distoglierebbe l'attenzione dal soggetto fotografato.

Indipendentemente dall'altezza in cui viene scattato un determinato soggetto, un altro elemento importante che dovete prendere in considerazione è che anche un elemento di still life può raccontare una storia, e questa storia potete raccontarla scegliendo una determinata inquadratura, che possiamo riassumere in :

  • il primo piano

  • la visione generale

  • la visione d'insieme

La scelta tra una di queste tipologie nasce da una combinazione di elementi quali la tipologia di piatto, la composizione, lo styling e come sempre l'ingrediente principale, cioè la vostra creatività.

Se per esempio cucinate un bell'arrosto, una teglia di pasta al forno piuttosto che degli antipasti particolari, la scelta poterebbe cadere sul primo piano in quanto il vostro soggetto è la star dell'inquadratura e riempirà per intero la vostra foto. Non ci sono dettagli dello sfondo che verranno inquadrati per cui potete anche non interessarvi a curare lo styling... dedicatevi alla particolarità del vostro piatto.

Nella visione generale, il piatto rimane sempre protagonista, ma si cominciano a intravedere elementi dello spazio circostante, quindi ponete un po' di attenzione a cosa si vede attorno al vostro piatto.

Infine nella visione d'insieme, forse quella più complessa, il piatto diventa uno degli elementi al centro di una composizione più articolata e che richiede maggiore attenzione ai singoli dettagli. Il piatto deve rimanere comunque il punto focale dell'inquadratura, quindi i vari elementi che lo circonderanno dovranno essere scelti in modo da non appesantire l'intera scena, ma saranno fondamentali per creare l'atmosfera generale della foto.

Infine, come abbiamo già accennato in articoli precedenti sulle regole di composizione, ricordiamoci che anche nel caso della fotografia di food, vige la regola dei terzi. Ve la ricordate?

Si tratta di una regola compositiva, forse la più importante che prevede di dividere l'immagine, mediante una griglia (opzione selezionabile su praticamente tutte le fotocamere in commercio) in 9 rettangoli di uguale dimensione tramite l'incrocio di linee orizzontali e verticali.

I punti di intersezione delle linee verticali e orizzontali corrispondono ai punti in cui automaticamente, l'occhio dello spettatore, pone attenzione. Questo è il motivo per cui, se non volete mettere il vostro oggetto nel centro dell'inquadratura, potete optare per spostarlo a cavallo di una o più intersezioni.

L'immagine prodotta con questa semplice regola, diventa subito ben bilanciata, comunicando un senso di armonia, senza tuttavia essere noiosa.

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