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Food Photography: parliamo di luce

Torniamo a parlare di food photography analizzando più nel dettaglio, tutta una serie di elementi che possono esaltare questo tipo di fotografia, e partiamo, ovviamente, dalla luce.

Come oramai abbiamo detto e ridetto in tanti nostri articoli, la luce, in fotografia, è sicuramente uno degli elementi fondamentali (oltre ovviamente allo strumento per catturarla …) e non ci stancheremo mai di sottolineare l'importanza di padroneggiare e “dominare” questo elemento, in grado di trasformare completamente l'atmosfera di un'immagine catturata. Anche in questo caso, come in tutti i settori della fotografia vediamo una serie di elementi che descrivono la luce partendo dalla differenza tra LUCE NATURALE e LUCE ARTIFICIALE.

Quando parliamo di luce naturale, intendiamo, ovviamente quella del sole, in grado di regalare gioie e dolori in ambito fotografico, e che rimane, in assoluto, una delle fonti di luce preferite per moltissimi fotografi di food photography, e che saputa gestire nel giusto modo, diventa un'ottima alleata soprattutto a costo “0”.

Quando parliamo di luce artificiale, invece, si intende un ampio comparto di luci che possono andare dai flash, alle luci da studio, ma anche a qualsiasi fonte di luce artificiale si presenta in un ambiente illuminato. Nella maggior parte dei casi, quando si comincia a scattare nell'ambito del food, ci si concentra prevalentemente sugli still life che spesso vengono scattati con la macchina su cavalletto. Questo permette di usare tempi più lunghi e di sfruttare quindi, tantissimi tipi di luce diverse, spesso senza doversi accollare spese onerose per luci professionali.

La scelta di questi due tipi di illuminazione, segue anche una precisa scelta stilistica che vogliamo dare alla nostra fotografia. L'utilizzo della luce naturale, si usa prevalentemente per dare un senso di freschezza, di naturalità e salubrità della pietanza rappresentata. i colori chiari dell'immagine rimandano, a livello inconscio, a qualcosa che fa bene alla salute. La luce artificiale, può essere usata per creare mood più contrastati, per esaltare piatti più raffinati e per creare un'atmosfera più pittorica, tipica della pittura seicentesca. Ovviamente, come diciamo sempre, queste sono indicazioni di massima, e ognuno è libero di esprimersi seguendo la propria creatività.

Luce dura o morbida?

Che si tratti di luce naturale o luce artificiale, una delle prime cose da saper distinguere sono gli effetti diversi della LUCE DURA e della LUCE MORBIDA.

La LUCE DURA produce ombre decise, nette e contrasti elevati. E' la tipica luce di un giorno di sole, con il cielo limpido che crea contrasti netti e ben definiti tra le zone illuminate e le zone in ombra. Questa luce, è particolarmente adatta nel caso in cui si voglia creare un effetto diciamo “drammatico” nella nostra foto, quando dobbiamo per esempio, illuminare solo alcune zone del nostro soggetto, mettendone completamente in ombra altre.

Come dicevamo, e la luce tipica di una giornata di sole, ma prodotta anche da una piccola lampada o da un flash, e comunque da una fonte luminosa di piccole dimensioni rispetto al soggetto.

Quando invece parliamo di LUCE MORBIDA (o diffusa), parliamo di una fonte luminosa in grado di produrre ombre appena accennate (se non addirittura nessuna ombra), luce avvolgente e contrasti poco accentuati. E' la tipica luce di un giorno nuvoloso o con molta foschia, quando gli oggetti vengono illuminati ma la proiezione delle loro ombre è praticamente nulla.

Questa è la tipologia di luce più adatta alla food fotography, perchè mette in risalto ogni elemento del piatto che stiamo fotografando (sia esso dolce o salato, piccolo o grande) eliminando fastidiosi contrasti che spesso rendono poco gradevole lo scatto.

Viene generalmente prodotta da luci di grandi dimensioni come una finestra munita di una grande tenda bianca, oppure di appositi diffusori che vengono posti di fronte alla sorgente luminosa.

Distanza luce/soggetto

Un altro elemento fondamentale per la riduzione delle ombre, è la distanza del soggetto dalla fonte luminosa... maggiore è la distanza e maggiore sarà la produzione delle ombre secondo la legge dell'inverso del quadrato della distanza, cioè, l’intensità della luce irradiata da una fonte luminosa puntiforme è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dalla sorgente luminosa stessa.

Inclinazione della luce o angolo di incidenza

Sembra un parolone, ma è molto facile da intuire... l'effetto della luce sul nostro soggetto cambia molto a seconda dell'inclinazione della fonte luminosa. Avete presente la differenza tra un assolato mezzogiorno estivo e un bel tramonto? La luce è completamente diversa e anche l'effetto e l'emozione che ne viene fuori è totalmente differente.

Per ovvi motivi, questa pratica è più facile da realizzare con le luci artificiali in quanto il sole non si muove a nostro comando e nel caso dell'utilizzo della luce naturale saremo legati al passare delle ore per ottenere l'effetto desiderato. Con una luce artificiale, possiamo decidere se illuminare il nostro soggetto da sopra (luce zenitale) o lateralmente, inclinando la fonte luminosa a piacimento fino ad ottenere il risultato desiderato.

Direzione della luce

Questo è sicuramente un degli elementi che più è legato alla singola creatività, perchè determina l'effetto che vogliamo conferire al nostro soggetto.

Volendo effettuare una veloce classificazione possiamo immaginare di usare un quadrante di un orologio per descrivere la direzione da cui proviene la luce.

Luce frontale ore sei

Questo è il mostro nero di tutte le illuminazioni, in poche parole, quella da non usare mai, a meno di non saper creare effetti molto molto particolari. E' la famosa luce che viene prodotta dal flash frontale che NON VA MAI usato (almeno questo è il consiglio generale che viene sempre dato). Avete provato a fare una foto ad una qualsiasi pietanza usando ad esempio il flash del cellulare, o il flash integrato della macchina fotografica? Il risultato è tutt'altro che invitante:, le ombre si producono alle spalle del soggetto, si perde completamente la texture e il contrasto dei vari materiali rendendo la foto bidimensionale e assolutamente poco realistica.

Luce laterale a ore tre o ore nove

Una delle prime luci che si imparano a utilizzare quando ci si avvicina alla fotografia di cibo è quella laterale a ore tre o ore nove. E' la classica posizione di un tavolo o comunque una superficie di appoggio posta vicino ad una finestra con il soggetto che prende la luce lateralmente. Generalmente la luce proveniente da sinistra produce un risultato più bilanciato, mentre quella proveniente da destra crea più tensione nello scatto.

Questa tipologia è semplice da ottenere sia che si usi la luce naturale (basta una finestra), che quella artificiale.

In questo caso è possibile usare un pannellino riflettente in direzione opposta alla luce principale per illuminare le ombre che saranno prodotte, oppure usare una bandiera per creare maggior contrasto tra zone di luce e ombra.

Controluce laterale a ore undici o a ore tredici

In questo caso la luce proviene lateralmente e leggermente dietro il soggetto e l'effetto che ne risulta è molto gradevole e avvolgente. Anche in questo caso, come nell'esempio della luce laterale, se la sorgente è posta a sinistra (cioè a ore undici) si avrà un effetto più bilanciato, mentre se proviene da destra (ore tredici) un effetto più drammatico.

Anche in questo caso, è possibile utilizzare pannelli riflettenti che possono aiutare a schiarire le eventuali ombre troppo accentuate che si potrebbero formare dalla posizione della luce principale.

Controluce a ore dodici

E' un vero e proprio controluce e crea un'illuminazione molto suggestiva soprattutto se si stanno fotografando liquidi in contenitori trasparenti, perchè si illumina la superficie trasparente del contenitore creando l'effetto che sia il contenuto a irradiare la luce.

In questo specifico caso è quasi obbligatorio usare un pannellino riflettente frontale al soggetto, perchè con questo tipo di illuminazione, le ombre che si verranno a formare sono decisamente marcate.

Nei prossimi articoli troverete altri utili consigli per foto “gustose”...keep in touch....

 

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