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Luci e ombre: piccola guida introduttiva

Comprendere il comportamento della luce sia artificiale (illuminazione da studio) che naturale, è uno dei fondamenti per tutte quelle figure che lavorano nella sfera delle arti visive, come i fotografi, i ritoccatori ma anche i pittori o grafici.

Quella che segue è una piccola guida che indica alcune regole basilari che potrebbero esservi molto utili soprattutto se siete dei neofiti di illuminotecnica senza addentrarci eccessivamente nelle tecniche di illuminazione o correzioni elaborate in post produzione.

Abbiamo più volte sottolineato come sia importante ottenere uno scatto il più corretto possibile sin dal momento di ripresa in camera, in modo da poter “risparmiare” tempo prezioso in fase di fotoritocco (senza considerare che alcuni errori sono difficilmente recuperabili in post-produzione) ma soprattutto perchè uno scatto correttamente esposto in partenza vi darà comunque un risultato sicuramente di qualità superiore.

TIPOLOGIE DI LUCE E RELATIVO COMPORTAMENTO

LUCE DIRETTA: crea ombre marcate dai margini ben definiti. Più piccola è la sorgente luminosa (rispetto al soggetto), o più lontana essa viene posta dal soggetto, più le ombre risulteranno marcate e nette. La luce dura e netta è creata da una sorgente puntiforme, una luce abbastanza piccola o molto distante dal soggetto. Pensate ad esempio alla fonte luminosa del sole. E' vero che il sole è di grandi dimensioni, ma visto dal nostro pianeta, a causa della distanza, esso rappresenta una fonte puntiforme e, le ombre proiettate dagli oggetti colpiti dalla luce solare, sono scure e dai bordi ben definiti. 

LUCE DIFFUSA: è esattamente il contrario di quella precedente. E' una luce che si disperde nell'ambiente creando ombre dai margini sfumati e soprattutto molto più chiare rispetto alle ombre della luce diretta. Più la fonte luminosa è grande e vicina al soggetto, più il passaggio tonale tra luce e ombra sarà morbido con ombre molto luminose. Facendo sempre un paragone “meteorologico” basta pensare ad una giornata con un cielo nuvoloso. La luce filtra attraverso le nuvole illuminando i soggetti in maniera uniforme senza, a volte, produrre alcuna ombra. La medesima cosa vale per una finestra di grandi dimensioni munita di tenda: il risultato è un ambiente inondato di luce morbida che crea ombre appena accennate.

LUCE RIFLESSA O DI RIEMPIMENTO: questa tipologia di luce serve come elemento aggiuntivo in un set, quando serve ammorbidire un'ombra troppo netta. In questo caso, utilizzando una fonte di luce principale sul soggetto, si decide dove casca l'ombra e utilizzando un pannello riflettente, ad esempio, possiamo decidere di schiarire leggermente alcuni punti che risulterebbero, altrimenti, troppo scuri.

in questa foto vediamo come la zona cerchiata in rosso rappresenti la luce principale (KEY LIGHT), la zona violetta rappresenta la luce di schiaritura realizzata con un pannello riflettente o semplicemente luce di rimbalzo sulle superfici adiacenti (FILL LIGHT), mentre la zona verde rappresenta la luce posteriore (RIM o BACK LIGHT) che serve a staccare il soggetto dallo sfondo

ILLUMINAZIONE LATERALE: rappresenta quella che viene definita luce radente. Ha il pregio di enfatizzare le caratteristiche del viso o la trama dei tessuti o delle superfici materiche. Proprio per questa sua caratteristica però, ha lo sgradito effetto di mettere in rilievo anche tutti quelli che sono i difetti della superficie fotografata, Quindi è una luce che tendenzialmente viene sconsigliata se il soggetto da fotografare ha una pelle rovinata o invecchiata. Questa considerazione è valida soprattutto se si parla di ritratto femminile perchè in molti casi, nel ritratto maschile, l'enfatizzazione di alcuni “difetti” del viso, può invece, conferire molto carattere al soggetto fotografato.

 

 

 MODELLATORI DI LUCE: come abbiamo visto in un precedente articolo, esistono diversi “oggetti” che possono essere messi di fronte alla fonte luminosa per diffonderne la luce. Sono i cosiddetti modificatori e possono essere di tante tipologie differenti, dai cosiddetti softbox, a bandiere, riflettori, gelatine colorate ecc., ognuno con una sua specifica capacità di modellare la luce.

Una volta capito come la luce si diffonde all'interno dello spazio e come essa si comporta, rimbalzando sulle superfici che vi circondano (questo vale sopratutto quando scattate in studio) sarà anche facile gestire i modificatori. Ci teniamo a sottolineare che, soprattutto in questo ambito (cioè in quello degli strumenti per diffondere la luce) non è sempre necessario munirsi di oggetti costosi. A volte con un po' di fantasia e creatività, è possibile costruirsi da soli diverse tipologie di modificatori con semplici oggetti di uso quotidiano.

 

GAMMA DINAMICA

La gamma dinamica indica il rapporto esistente tra il tono più luminoso e quello più scuro all'interno di un'immagine. La maggior parte dei problemi di esposizione nascono proprio dai problemi che intercorrono in questo “difficile” rapporto. Dovete sapere, infatti, che il sensore della macchina fotografica digitale o una macchina da presa (parliamo anche di quelle professionali) non è in grado di registrare tutti i passaggi di luce e ombra che invece l'occhio umano è capace di percepire.

Questo è il motivo per cui è fondamentale lavorare in RAW, in quanto tale formato è in grado di registrare il maggior numero di informazioni relative a luce e colore, in modo da permettere di recuperare dettagli nelle alte luci e nelle ombre.

Soprattutto se lavoriamo in studio e abbiamo necessità di dare la medesima importanza ai dettagli nelle luci e nelle ombre, dobbiamo imparare ad usare i modificatori per creare una gamma dinamica che permetta al nostro sensore di registrare correttamente tutti gli elementi del set. 

SAPERE IN PRECEDENZA L'EFFETTO CHE SI VUOLE OTTENERE

A meno che non siate fotografi di reportage, dove non è praticamente possibile programmare gli avvenimenti da fotografare, progettare lo scatto è una pratica che potrà aiutarvi moltissimo per ottenere un prodotto di qualità.

Soprattutto se lavorate in studio e avete un progetto da realizzare, è di fondamentale importanza cercare di capire qual'è il risultato che volete ottenere cominciando, per esempio, a cercare immagini visivamente simili a quello che volete realizzare. Guardare come altri fotografi hanno costruito la scena e utilizzato le luci per ottenere un determinato risultato può essere molto utile per trarre ispirazione.

Come abbiamo più volte sottolineato, per quanta teoria possiate apprendere, quello che vi permetterà di padroneggiare determinate tecniche è la sperimentazione. Oggi fortunatamente il file digitale ci permette di poter scattare senza doverci preoccupare dei costi di sviluppo e questo rende decisamente più facile la possibilità di fare prove di ogni tipo. L'altro elemento che ci viene in aiuto è la diffusione immensa di materiale visivo che la rete mette a disposizione e oggi diventa molto più facile e accessibile ammirare i lavori dei grandi maestri (ma non solo) che sono continua fonte di ispirazione.

Quindi armatevi di tempo, macchina fotografica e, per iniziare, mettetevi alla prova nelle seguenti situazioni:

1_ scatti in esterna durante una giornata di sole

2_ scatti in esterne in una giornata nuvolosa

3_ scatti in studio – ritratto

4_ scatti in studio – close up/ritratto beauty

 

 

 

 

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