📸📸 Nuovo video corso disponibile! ILLUMIINARE LA BELLEZZA - Illuminazione da studio per fotografia beauty - scopri il prezzo in promo lancio, clicca qui! 📸📸

Filtri a Densità Neutra (ND filters)

Dopo aver parlato dei filtri polarizzatori e del loro utilizzo, oggi vorremmo fare una piccola panoramica su un altro tipo di filtro, molto utile soprattutto se siete appassionati di foto di paesaggio. Parliamo dei filtri ND o Filtri a Densità Neutra (Neutral Density Filter).

Come abbiamo già visto nell'articolo precedente, i filtri sono un elemento generalmente in vetro o comunque in materiale trasparente (come ad esempio resine di alta qualità), progettato per avere un determinato impatto sulla luce che colpisce il sensore della fotocamera.

Il filtro ND, ha lo scopo di ridurre la quantità di luce che lo attraversa e che quindi arriva poi al sensore della macchina fotografica. E' essenzialmente un elemento oscurante progettato per non cambiare altro che la quantità di luce in ingresso e non dovrebbe avere alcuna influenza sul colore della luce o la polarizzazione della stessa.

Tali filtri si distinguono in filtri ND riflettivi che, come dice il nome, riflettono la luce diminuendone così la quantità che arriva al sensore. Sono realizzati applicando uno strato di acciaio inconel che ha la qualità di essere neutro per un larghissimo spettro d'onda. Purtroppo tali filtri tendono ad ossidarsi nel tempo compromettendo la qualità dell'immagine.

L'altro tipo di filtro, decisamente più comune, economico e decisamente più utilizzato nel mondo della fotografia, è il filtro ND assorbente. Tali lenti sono caratterizzati da una colorazione scura più o meno intensa e che viene realizzata tramite un procedimento fisico-chimico.

Lo scopo di tale elemento è quello di dare la possibilità al fotografo di realizzare effetti creativi con un'apertura ampia del diaframma (che avrà effetti sulla profondità di campo) o una velocità di otturatore più lunga senza rischiare di sovraesporre o bruciare l'immagine. Tali filtri infatti, sono utilissimi in situazioni di luce intensa, senza i quali sarebbe impossibile realizzare gli effetti di seguito esposti.

Ad esempio... immaginiamo di scattare una foto di paesaggio o architettura in esterni e abbiamo impostato il diaframma a f/11. Conosciamo il nostro obiettivo e sappiamo che la qualità a f/11 è quasi ottimale e alla focale che stiamo scattando avremo tutto a fuoco come desiderato. Per la scelta degli ISO, sappiamo di volere il maggior numero di informazioni possibile per il sensore della nostra fotocamera e non vogliamo ridurre la gamma dinamica, quindi la scelta cadrà sul valore nominale, cioè quello che la casa produttrice indica come valore in cui il sensore restituisce le immagini migliori.

A questo punto rimane solo il tempo di scatto come variabile e obbligatoriamente, dobbiamo impostare il tempo che permette un’esposizione corretta. Il fotografo però può avere in mente altre scelte creative per lo scatto, potrebbe voler scattare a 1/2″ per catturare un leggero movimento nelle onde, oppure per 2 minuti per registrare le nuvole in movimento o addirittura scattare per 10 e più minuti per ottenere uno scatto di architettura particolare e senza la presenza di persone. In questo caso il filtro ND è fondamentale perchè in grado di compensare la luce per poter scegliere il tempo di scatto che preferiamo.

Ecco un primo esempio della stessa inquadratura realizzata con e senza filtro ND.

 

Come potete notare, nel secondo caso, l'esposizione più lunga ha avuto un effetto straordinario sul movimento dell'acqua che ha letteralmente perso tutte le increspature, e le nuvole hanno assunto una forma che sembra indicarne il veloce movimento nel cielo.

Vedendo questo esempio è abbastanza facile intuire quali sono le potenzialità artistiche di questo oggetto.

L'altro elemento interessante dei filtri Nd, è che esistono diverse gradazioni di “bloccaggio” della luce il che permette di ottenere effetti variegati in condizioni di luce molto diverse tra loro.

Generalmente per determinare la quantità di luce che viene bloccata dal filtro, si usa un valore espresso in “stop” di luce che il filtro è in grado di bloccare. A ogni stop si deve raddoppiare il tempo di scatto per ottenere un'esposizione simile a quella di partenza.

Tornando all'esempio del paesaggio qui sopra, immaginiamo di aver scattato senza filtro, con un tempo di ½ secondo che ci consente di ottenere una foto correttamente esposta. Vogliamo però ottenere quel bell'effetto di acqua setosa e accentuare il movimento delle nuvole. Possediamo un filtro ND6 e sappiamo che la luce verrà ridotta e quindi dovrò allungare i tempi, ma di quanto? In questo caso di ben 64 volte! Questo perchè per ogni stop di luce assorbita (in questo caso 6, visto che abbiamo usato un filtro ND6), dobbiamo raddoppiare il tempo quindi 2x2x2x2x2x2=64

A volte è possibile che i filtri vengano indicati con questo valore quindi ND64 che equivale a ND6.

Guardando l'esempio della foto di questa cascata, è facile intuire che in una condizione di luce così forte, sarebbe impossibile avere un effetto dell'acqua così morbida: anche chiudendo al massimo l'otturatore e tenendo gli ISO più bassi possibile, il tempo di posa difficilmente scenderebbe sotto 1/30 di secondo che non permetterebbe di ottenere il risultato dell'acqua setosa.

Inoltre ricordate che la maggior parte delle lenti non ha una resa di massima efficienza sia alle massime che alle minime aperture di diaframma, e quindi, per ottenere determinati risultati è indispensabile utilizzare questi filtri.

E' facile quindi capire che a ogni condizione di luce corrisponde uno specifico filtro. In linea di massima all'alba, con poca luce non avrebbe senso usare un filtro ND1000 da 10 stop perchè sarebbe troppo scuro per la quantità di luce presente, come altrettanto sbagliato sarebbe usare in pieno giorno un ND8 da 3 stop con un tempo di posa lungo che brucerebbe la nostra immagine.

Tra i filtri più utilizzati possiamo segnalare le seguenti combinazioni:

ND8: situazioni di luce scarsa, pre-alba, post-tramonto.
ND64: situazioni di luce intermedia, tramonto, alba, nuvoloso.
ND1000: situazioni di luce forte, in pieno giorno.

Dal punto di vista del montaggio sulla lente, esistono due tipologie di filtri, quelli tondi e quelli a lastrina.

I filtri tondi, detti anche a vite, si montano direttamente sulla filettatura della lente semplicemente avvitandoli. Sono più economici di quelli a lastra sopratutto perchè usano una quantità inferiore di vetro rispetto a quelli a lastra. Pur essendo più economici hanno il problema che la dimensione del filtro è strettamente legata al diametro della lente sulla quale deve essere montato, per cui, se possediamo più lenti, dovremmo avere tanti filtri quante sono le lenti su cui andranno montati.

Nella scelta di un filtro a vite, ci sono alcuni parametri da tenere presenti tra cui:

- Il tipo di vetro utilizzato: non tutti i vetri sono uguali, quello ottico per applicazioni di precisione è il migliore e infatti viene utilizzato solo per gli elementi più importanti dei obiettivi fotografici

- Eventuali coating (Nano-Coating, IR, Anti-riflesso, ecc) applicati come trattamento al vetro

- Il materiale della struttura del filtro, che su quelli più economici può essere in plastica o in leghe di metallo scadenti

- Lo spessore del telaio del filtro, uno spessore minore riduce la caduta di luce laterale (vignettatura)

I filtri a lastra sono forse un po' meno immediati ma in realtà sfruttano un sistema molto semplice e contrariamente a quello che si possa pensare, sono molto più compatibili e universali. Le lastrine di vetro quadrate non sono montate su un telaio come nel caso di quelle tonde, ma sono al vivo, e vengono inserite in un apposito supporto, denominato Holder, che viene montato sulla parte frontale dell'obiettivo. Questa scelta è decisamente più “universale” dal punto di vista delle dimensioni perchè il sistema più comune, che è quello da 100 mm può essere montato su tutti gli obiettivi che vanno dagli 82 mm in giù. Inoltre tale sistema può essere usato anche sulle lenti sporgenti (tipo lenti grandangolari spinte o fisheye) sulle quali sarebbe impossibile montare i filtri circolari.

 

Un ultimo cenno andrebbe fatto a proposito dei filtri ND graduati e il filtri ND variabili.

I filtri graduati, presentano solo metà superficie del vetro scura, mentre l'altra metà si presenta come un semplice pezzo di vetro. Sono molto usati nella fotografi paesaggistica dove magari c'è la necessità di scurire la parte più chiara della scena come ad esempio il cielo.

In questa categoria troviamo quelli a transizione netta cioè dove la divisione tra parte scura e chiara del vetro è ben definita da usare ad esempio su linee diritte dell'orizzonte) o quelle dove la transizione è sfumata (utile in situazioni dall'orizzonte irregolare).

I filtri ND a densità variabile esistono solo nel formato circolare in quanto, come dice il termine, possono aumentare la propria densità (e quindi valore di stop) grazie a due vetri circolari che ruotano l'uno sull'altro, imitando il funzionamento di due filtri polarizzatori sovrapposti.

Tali filtri per quanto siano comodi e convenienti sono poco diffusi.

La colpa della poca diffusione sta nel fatto che la maggior parte di questi filtri creano un bruttissimo difetto nelle immagini quando si supera una certa soglia di densità.

Nell'immagine comparirà una specie di vignettatura centrale a forma di croce che renderà l’immagine inutilizzabile o, in altri casi, presentano una “non uniformità” nell'abbassamento della luminosità.

 

 Consigli per gli acquisti :)

Chiara Camèra

____________

Vuoi migliorare la tua fotografia? Se sei appassionato all’argomento della post produzione, e vuoi specializzarti nel settore iscriviti al Corso Photoshop Mastered il corso più completo mai esistito in Italia di post produzione di alto livello per immagini beauty e moda.

Photoshop Mastered è il video-corso  realizzato da Azzurra Piccardi per noi di Imagery Academy, è super aggiornato che ti darà un framework e una strategia vincente per dominare il mercato della fotografia.

In questo video corso vengono spiegate le personalissime tecniche di Azzurra e le sue strategie in maniera molto dettagliata: dal capire la tecnica, al perché la si utilizza. Infatti, con il suo approccio logico, oltre a vedere e imparare il suo workflow, spiegherà anche tutte le tecniche high end che si trovano nel mercato e capirai in quali situazioni è meglio utilizzarle e in quali no. In questo modo sarai in grado di fare decisioni veloci, ottimizzare il tuo tempo (conseguentemente guadagnare di più) e crearti il tuo flusso di lavoro con il quale lavorare meglio!

Il Corso contiene

- video lezioni 

- file per la pratica 

- pennelli personalizzati beauty

- azioni per meglio velocizzare il flusso di lavoro

- aggiornamento periodico dei contenuti

Per maggiori informazioni clicca qui

Close

50% Complete

Rimani aggiornato!

Iscriviti alla nostra newsletter per seguire la nostra formazione gratuita, le novità sui corsi che stiamo lanciando, aggiornamenti e curiosità dall'industria della fotografia.