Da quando gli strumenti per il ritocco digitale sono diventati sempre più performanti, e anche accessibili al pubblico amatoriale, si è diffuso sempre più l'atteggiamento del "vabbè...poi lo ritocco dopo in Photoshop".
Tale modo di approcciarsi alla fotografia, può forse andar bene per l'amatore che ha scattato le foto delle vacanze, oppure in extremis se proprio non vuoi rinunciare a quello scatto che non è venuto proprio come volevi, ma in linea di massima non è un corretto modo di affrontare una sessione di lavoro.
Se vuoi trasformare la tua passione per la fotografia in una vera professione, l'atteggiamento corretto dovrebbe essere quello di ottenere, compatibilmente con la situazione di in cui si sta lavorando, l'immagine migliore possibile, già in fase di scatto, in modo da poter ottimizzare, in fase di post produzione, l'intero flusso di lavoro. Può capitare che una correzione in macchina, che richiede pochi secondi, possa farti risparmiare ben più tempo in fase di ritocco.
Spetta quindi al fotografo far comprendere al cliente l'importanza di avere un set ben realizzato ed efficiente ed il tempo che richiede un buon allestimento, è tutto tempo risparmiato durante le fasi di post produzione e che le correzioni che verranno realizzate, dovranno essere delle ottimizzazioni dei file scattati e non delle intere manipolazioni (eccetto i casi in cui il progetto di partenza richieda pesanti interventi di fotomontaggio...ma questa è un'altra storia).
Volendo ribadire il concetto possiamo sottolineare che, se la fotografia non è solo un passatempo ma un vero lavoro, i motivi per cui è necessario ottenere il massimo risultato in fase di scatto possono essere riassunti nei seguenti punti:
. Il tuo tempo è denaro. E questo è il concetto più difficile da comprendere ma fondamentale per qualsiasi attività. Spesso non riusciamo a dare un valore al tempo, ma in realtà il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, e per questo ha un valore enorme. Per questo motivo, è inutile e contro-produttivo sprecarlo per correggere errori che si sarebbero potuti evitare in fase di ripresa.
. Indipendentemente dalla tua abilità nell'usare gli svariati strumenti che Photoshop ti mette a disposizione, non sempre il risultato finale mantiene un senso si naturalezza e realtà, rischiando di trasformare l'immagine finale in qualcosa di eccessivamente artificioso.
. Soprattutto in caso di fotografie commerciali in cui la post produzione non è affidata al fotografo, ma ad un ritoccatore del team, ottenere degli scatti buoni in partenza, farà risparmiare tempo al professionista di turno e quindi al cliente finale. Se sei abituato a confidare troppo sul fotoritocco, in un caso del genere, potresti rischiare che il cliente, non soddisfatto dell'eccessivo lavoro di postproduzione, decida di non chiamarti per lavori futuri.
Quindi, prima di imparare a gestire le correzioni in Lightroom, piuttosto che in Camera Raw o Capture one, è fondamentale conoscere la propria attrezzatura e saper gestire la luce.
Questi due elementi sono davvero fondamentali soprattutto perchè, e vi sarà capitato di viverlo sulla vostra pelle, per quanto si sia studiato il set a perfezione, può sempre succedere qualcosa di imprevisto o semplicemente ci si accorge all'ultimo che manca qualcosa che si riteneva necessario per la realizzazione dello scatto. Se però sei padrone delle funzioni della tua macchina, e conosci il comportamento della luce, sei in grado di far fronte a quasi tutte le difficoltà che si possono presentare.
Va però sottolineato che, uno degli elementi diciamo “fuori controllo” durante un lavoro in team, potrebbe essere rappresentato dalla/dal modella/o il cui atteggiamento può valorizzare o compromettere l'intero shooting. Non tutti i modelli infatti, hanno la medesima formazione o esperienza professionale, quindi, per non lasciare nulla al caso, ecco qualche piccolo suggerimento sulle cose da comunicare al tuo modello/a prima dello shooting che potranno esserti utili e ti faranno risparmiare tempo durante la fase di ritocco.
1.TEST . Una brava modella (o modello) non deve solo sapersi muovere di fronte all'obiettivo, ma dovrebbe essere in grado di interpretare, attraverso le espressioni del viso e l'atteggiamento del corpo, le indicazioni del fotografo. Non esiste software in grado di poter modificare l'emozione trasmessa dallo sguardo o dalla posizione del viso o del corpo, quindi, quando possibile, soprattutto se si tratta di un lavoro importante, sarebbe fondamentale effettuare una serie di scatti di test proprio per “saggiare” la comunicazione tra fotografo e soggetto, oppure, più banalmente pensare di scattare con modelli con cui si è già lavorato in passato e che possono essere adatti a quel determinato tipo di lavoro.
2. L'ORDINE DEL GIORNO. L'ordine del giorno o più tecnicamente chiamato call sheet, è un documento fondamentale da preparare soprattutto se si lavora in team e rappresenta il documento distribuito quotidianamente all'intero staff per mettere tutti a conoscenza del programma del giorno successivo.
Durante la stesura del documento, potrebbe essere utile inserire una serie di note per i modelli con le indicazioni di come presentarsi sul set. Ad esempio indicare come si vogliono le unghie (al naturale piuttosto che smaltate a seconda di quello che viene richiesto dallo shooting), di presentarsi con i capelli lavati ma senza nessun tipo di prodotto applicato (gel, lacca ecc), di curare attentamente le labbra nei giorni precedenti gli scatti in modo da evitare screpolature soprattutto se gli scatti sono di beauty, di bere molta acqua in modo che la pelle risulti ben idratata ma soprattutto di evitare stravizi e di dormire prima dello shooting in modo da evitare occhiaie o occhi arrossati.
Può sembrare strano ma uno degli elementi del viso che richiede molto fotoritocco, è la peluria del labbro superiore. Se fosse troppo evidente, sarebbe utile chiedere alla modella di depilare quella parte del viso in modo da evitare un lavoro extra in post produzione. Sia questa procedura che la depilazione delle sopracciglia andrebbero eseguite almeno due giorni prima dello shooting in modo da evitare fastidiosi arrossamenti cutanei (che dovranno essere eliminati in fase di ritocco).
Infine, se se non è prevista la presenza di uno stylist che provveda al guardaroba, sarà necessario richiedere ai modelli di portarsi dei capi di abbigliamento il più coerenti possibile con lo stile del servizio.
3. TETHER. Quando si scatta in studio, uno degli strumenti senza dubbio più utili durante la realizzazione degli scatti è il tethering. Se non sai cos'è, si tratta del sistema che permette di collegare la macchina di rettamente al computer e tramite un apposito software, visualizzare direttamente a monitor gli scatti effettuati in modo da poter prevenire molti potenziali problemi di ritocco. Quando la modella è pronta, si fanno degli scatti di prova per testare l'illuminazione e alcuni scatti per visualizzare pelle e capelli in modo da poter intervenire subito con il parrucchiere o il truccatore e non dover pensare di prendere provvedimenti in fase di ritocco (questi accorgimenti sulla pelle e sui capelli sono quelli che in assoluto vi faranno risparmiare la maggior parte di tempo...). Se per esempio sono previste le ciglia finte, sarà importante verificare che non si vedano tracce di colla all'attaccatura della palpebra e che siano correttamente posizionate lungo l'attaccatura delle ciglia naturali.
Per quanto possa sembrare incredibile, il posizionamento delle ciglia finte, se pozionate male, è uno degli elementi in grado di far perdere una quantità incredibile di tempo in fase di post produzione e non sempre è facile accorgersi degli errori guardando la modella a distanza o attraverso lo schermo della macchina fotografica. In questo caso, ad esempio, poter visionare l'immagine ingrandita su uno schermo, può davvero fare la differenza.
Se ancora non avete inserito nessuna “regola” all'interno della vostra routine fotografica, iniziate con questi semplici consigli e vedrete che ci saranno già dei grandi miglioramenti.
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